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Visualizzazione dei post da 2014

Conclusione # one week later

In Brasile la chiamano " Saudade" , nostalgia, forse solo adesso posso capire chiaramente di cosa parlano. Ho trascorso cinquantacinque giorni in America Latina, ho visitato ben otto paesi differenti per cultura e tradizioni, ho conosciuto in tutti delle persone fantastiche che porto nel cuore, i miei occhi hanno visto luoghi meravigliosi che auguro a tutti di poter vedere almeno una volta nella vita, ho camminato tanto, ho provato emozioni forti e uniche, alcune impossibili da dimenticare. Ebbene si, nonostante la stanchezza accumulata in due mesi da mochilleros, oramai   abituato a quella atmosfera di gioia e calore umano che si respira nell'aria mentre cammini per la strada, l'idea di tornare in Europa e atterrare a Frankfurt o in qualsiasi altra città, magari in inverno, con la gente presa dalla sua vita e dal suo lavoro, che va avanti per la propria strada senza neanche degnarti di uno sguardo o di un sorriso, un po di malinconia te la mette addosso, indubbiame

Ecuador - Colombia: day #46 - 55

Dopo un altro infinito viaggio in autobus, un'altra dogana attraversata ed un nuovo timbro sul passaporto possiamo finalmente mettere piede nella capitale della, come ci piace chiamarla, Repubblica delle Banane: l'Ecuador. Non so se ci avete mai fatto caso, ma quando vado a fare la spesa nella mia città tutte le banane arrivano dall'Ecuador, non ho mai capito bene il motivo, ma adesso che sono qui voglio proprio provare l'originale. A differenza di quanto pensavo inizialmente a Quito, che si trova sulla linea dell'Equatore, non fa propriamente caldo, anzi, sarà per l'altitudine, ma ci ritroviamo a dover uscire con la felpa. Un'altra curiosità che mi ha lasciato perplesso è che in Equador non esiste una moneta nazionale propria, faccio un esempio, se volete comprare delle banane, una cosa a caso, vi ritroverete a dover pagare con dollari americani, la valuta vigente. A prima vista la città non mi ha particolarmente entusiasmato, ma è anche vero che abbiam

Perú: day #34 - 45

Lasciamo le meravigliose sponde del lago Titicaca  verso sera per spostarci in Perù, culla della civiltà Inca, terra di tradizioni e cultura, buona cucina e nuovi amici. Siamo sempre più vicini alla realizzazione di un sogno tenuto troppo a lungo in un cassetto e che ora sta per vedere la luce. Arriviamo ad Arequipa, la seconda città più grande dello stato, di buon mattino, il sole si riflette nel bianco degli edifici, bandierine bianche e rosse sventolano festose nel cielo mentre nell'aria si avverte una crescente sensazione di vivacità e fermento, come se qualcosa di importante dovesse accadere da un momento all'altro. Passeggiamo distratti per il centro aspettando di incontrare Matia, il francese loco, un volontario Fifa che i ragazzi hanno conosciuto durante il mondiale e che si è fermato in Perù ad aspettare il nostro arrivo. Al momento siamo in cinque, ma per avere lo squadrone al completo per la scalata al Machu Picchu manca ancora un ultimo elemento che ci raggiungerà

Bolivia: day #25- 33

Prendere un autobus sapendo che ci passerai a bordo un giorno e mezzo ti fa realizzare immediatamente quanto siano lunghe e importanti le distanze in Sud America.  Fortunatamente la tattica di non andare a letto la notte precedente si rivela azzeccata  in quanto la prima parte del viaggio la passiamo tranquillamente dormendo. Il difficile viene dopo, durante la notte, mentre tutti dormono, quando la temperatura scende e sul bus comincia a fare freddo, l'unica cosa che desideri è arrivare subito da qualche parte e mi ritrovo sveglio assorto nei miei pensieri,  la musica nelle orecchie a farmi compagnia finché, all'improvviso,  il bus si ferma a  lato della strada, praticamente in pieno deserto, e vedo i due autisti muniti di torce andare preoccupati verso il retro del veicolo. Approfitto della pausa e della porta aperta e scendo anch'io per sgranchirmi le gambe intorpidite dalla lunga immobilità e rimango incantato quando, alzando lo sguardo verso l'alto, vedo il più bel

Chile: Santiago de Chile day #20-24

Attraversare in bus le Ande, una delle cordigliere più alte del mondo, arrampicandosi lentamente curva dopo curva fino alle perenni vette innevate, ti permette di poter ammirare tranquillamente lo splendido paesaggio circostante, la strada che scorre senza fine, i fiumi, le ampie vallate e le cime nascoste dalle nuvole fino ad arrivare alla massima altezza, 3600 metri sul livello del mare, confine naturale tra Argentina e Chile e sede della dogana dove, per gli intensi controlli della polizia cilena, perdiamo circa quattro ore passate al gelido freddo del passo andino. Arriviamo a Santiago abbastanza tardi ma Leo, il nostro Couchsurfer, ci invita subito a cena in uno dei migliori quartieri della città: Bellavista.  Seduti in un tipico ristorantino con tovaglie a quadretti bianchi, rossi e blu, i colori della bandiera cilena, assaggio con gusto il mio primo pisco sour , cocktail tipico di qui, mentre ordiniamo un'enorme frittatona con bacon e verdure veramente deliziosa. Dopo aver

Argentina:Buenos Aires-Mendoza day #14-19

Arrivare a Buenos Aires in barca è davvero un'esperienza unica, vedere la costa che si avvicina, entrare nel l'enorme e operoso porto ti fa capire al volo di essere arrivato in una delle città più grandi e importanti di tutto il Sud America.  Non facciamo neanche in tempo ad uscire dalla barca per sbrigare le rituali misure di sicurezza che lo zaino di Alberto si incastra nella macchina a infrarossi del controllo bagagli bloccando totalmente l'unico sistema di disponibile e causando una coda catastrofica che assisteva spazientita alla scena.  Alla fine, dopo innumerevoli tentativi e ben quattro doganieri impegnati a risolvere la questione, riusciamo a fare il nostro ingresso, ormai poco trionfale, in Argentina. Saliamo sul primo pullman che troviamo diretto in città dove un gentile vecchietto ci aiuta ad orientarci suggerendoci quando scendere e come fare per raggiungere l'abitazione dei rispetttivi Couchsurfer, il mio,  fortunatamente, vive nel vicino Barrio Palermo

Brasil-Uruguay: day #10 - 13

Ultimo giorno in Brasile. Il bus ci lascia verso le sei del mattino alla stazione principale di Porto Alegre, dove, dopo qualche tentativo, troviamo un piccolo e appartato bar e trascorriamo il resto della mattinata organizzando il viaggio e gli imminenti spostamenti verso l' Uruguay. Abbiamo ancora altro tempo prima che il nostro aereo parta lasciandoci alle spalle un paese ricco di tradizioni e cultura, di amore folle per la musica e il calcio, di persone allegre e divertenti che abbiamo conosciuto e con le quali abbiamo vissuto emozioni indimenticabili. Ci avventuriamo così verso il cuore della città e, nonostante sia lunedì mattina, ci ritroviamo incanalati in un fiume di gente che passeggia tranquillamente per le vie del centro, mangiando un gelato o facendo shopping e questo suscita in noi  una precisa domanda: " ma qui non lavora nessuno?!".  Proseguiamo il  nostro tour fermandoci qui e là per un caffè, scattando qualche foto ricordo e spendendo gli ultimi Rea

Brasil : Florianopolis day # 7- 9

Saliamo sul bus pronti per un altro lungo viaggio verso la capitale del divertimento in Brasile: Florianopolis. Meta di surfisti da tutto il mondo per la incontaminata bellezza delle sue spiagge e per le morbide onde da cavalcare, Floripa riscuote un enorme successo soprattutto di notte, per la movida, quando la città si sveglia dal torpore mattutino per riversarsi in strada e nei club ad aspettare l'alba. Questo ci aspettavamo di trovare, una città vivace e divertente, in realtà siamo in pieno inverno, fa abbastanza freddo, surfisti ce ne sono pochissimi e la grande maggioranza dei club apre solamente d'estate,  quando la temperatura è decisamente più gradevole e la città quadruplica il numero di abitanti. Ci ritroviamo così a vagare per le strade semivuote del centro, con le nostre birre in mano, aspettando che la piazza si riempia per il concerto reggae gratuito che inizierà tra poco e che, viste le alternative,  è l'unica cosa che potrebbe sollevare la serata. La ban

Brasil: Iguazù Falls day #4-6

Mi alzo di buon mattino per prendere il bus da Rio a San Paolo, circa sei ore di viaggio.  Incontrerò i ragazzi alla stazione dei bus di Fos de Iguasu, dove dovrei arrivare verso le 9.00 del mattino del giorno dopo.  Sul bus parlo tutto il tempo con un ragazzo indiano, il paesaggio fuori dal finestrino è incantevole e, tra le varie pause, il tempo scorre rapidamente, ma talmente rapidamente che arrivo alla stazione degli autobus di San Paolo con 75 minuti di ritardo. Ovviamente il mio bus, prenotato dall'Italia qualche giorno prima,  è partito già da un pezzo ma, correndo come un pazzo da una parte all'altra della stazione per recuperare biglietto e zaino, sono riuscito a salire sull'ultimo bus disponibile per quel giorno, fermandolo appena in tempo mentre stava per partire. Salito a bordo vengo accolto dall'ovazione dei passeggeri del bus che avevano assistito divertiti tutta la scena dal finestrino.  Appena in tempo!! Ho imparato un'altra cosa sul Brasile: i bus

Brasil: Rio de Janeiro day #1-3

Atterro a Rio dopo un lunghissimo viaggio (20h) e raggiungo in taxi la casa di Jardel, il mio Couchsurfer, che mi accoglie subito con l'allegria tipica dei brasiliani e mi invita subito ad uscire con lui ed i suoi amici, in quello che capirò essere il centro della vita notturna di Rio: il quartiere di Lapa. Sono totalmente distrutto, ma restare a casa in una città come questa è veramente difficile, quindi prendiamo l'autobus e ci dirigiamo verso il centro. Parlando con il mio nuovo amico vengo a sapere che è gay, e che in Brasile gli omosessuali non sono ben visti soprattutto per il forte legame che questa gente ha con la religione, rendendoli spesso vittime di violenze e sfottó. Incontriamo i suoi amici e attraversiamo la bianca arcata che fa da ingresso ad uno dei quartieri più vivaci di Rio dove, quello che mi salta subito all'occhio, dopo i piccoli banchetti che vendono tequila sui bordi della strada, è come la musica sia dappertutto e specialmente nel sangue dei brasi

DAY#1 PARTENZA

Finalmente ci siamo, ancora qualche ora e riuscirò a realizzare uno dei sogni della mia vita, vedere tutte e sette le Meraviglie del Mondo! L'impresa è ardua, 55 giorni, 8 nazioni, 2 meraviglie e un continente da scoprire con un budget giornaliero che si aggira intorno ai 30 € e che, stando ai miei calcoli e a quello che dicono altri viaggiatori, dovrebbe garantirmi  una sopravvivenza tranquilla in Sud America. Partiremo dal Brasile e dalla finale dei mondiali 2014 a Rio de Janeiro, sede dello storico stadio Maracanà e della sesta meraviglia del mondo moderno: l'immensa statua del Cristo Redentor. Scenderemo fino in Uruguay per poi trasferirci nella terra del tango, in Argentina, attraverseremo le Ande per entrare in Chile e cominciare lentamente a risalire scalando le alture Boliviane fino al lago Titicaca per arrivare dopo un'intensa camminata all'ultima meraviglia che ci manca: Macchu Picchu. Il viaggio terminerà in Colombia passando prima attraverso il misterioso